“La giunta Alessandrini si appropria del marchio della Coppa Acerbo e l’evento finisce a diffide e carte bollate, ennesimo esempio dell’incapacità amministrativa di un esecutivo di dilettanti. Il marchio usato infatti per la manifestazione che prenderà il via domani a Pescara è in realtà stato regolarmente registrato da uno storico del settore, il compianto Federico Valeriani, scomparso prematuramente qualche anno fa, e oggi appartiene all’Associazione da lui stesso fondata che ieri, dopo aver letto la notizia dell’evento, e dell’abuso di nome e brand, ha giustamente sollevato il polverone, inviando una diffida formale e, soprattutto, annunciando azioni legali contro l’amministrazione a tutela dell’Associazione Sportiva Coppa Acerbo che è la legittima detentrice del marchio in esclusiva”.
Lo ha rivelato Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’.
“Sembra quasi impossibile che il sindaco Alessandrini riesca a trasformare tutto ciò che tocca in cartapesta come nel caso della rievocazione della mitica Coppa Acerbo – ha osservato Foschi -. In sostanza da domani a domenica Pescara dovrebbe rivivere, almeno nelle intenzioni, i fasti e le emozioni della celebre corsa automobilista che, negli anni d’oro, vedeva la partecipazione dei campioni del bolide, come Ferrari, tra competizioni e mostre dei modelli di auto storiche. Peccato che nell’organizzare l’evento, annunciato ieri in pompa magna, la giunta Alessandrini sia scivolata sull’ennesima buccia di banana: la manifestazione della Coppa Acerbo ha infatti sempre visto schierato in prima linea uno storico del settore, Federico Valeriani, appassionato, competente e divenuto negli anni quasi il ‘padre putativo’ della manifestazione, un uomo che ha sempre cercato di riportare a Pescara l’evento, senza però riuscire a superare quegli intoppi economici e burocratici che, in qualche modo, hanno ostacolato il suo cammino. Valeriani all’iniziativa ha anche dedicato un volume prezioso, oggi memoria storica dopo la sua prematura scomparsa, avvenuta senza che purtroppo abbia potuto veder realizzato il suo desiderio, noto a tutti, anche agli attuali amministratori della città. Naturale sarebbe stato che oggi, avendo riportato l’evento in città, il sindaco Alessandrini avesse coinvolto nell’organizzazione gli eredi di Valeriani, ovvero la moglie e le figlie, o comunque la stessa Associazione, che sono oggi custodi della memoria di Valeriani e del suo immenso lavoro di ricerca e ricostruzione storica, ma non solo. Valeriani infatti anni fa ha puntualmente registrato il marchio stesso della Coppa Acerbo, rinnovato peraltro nel 2016, a nome dell’omonima Associazione, proprio per tutelarne l’originalità, l’esclusività e la tipicità, oltre che per evitarne eventuali abusi, perché è evidente che non basta mettere in strada due macchine per dire che si sta riproponendo la Coppa Acerbo, che deve necessariamente rispondere a criteri e requisiti ben precisi, se si vuole affermare di riproporre una rievocazione. Ma tutto questo il Comune sembra averlo volutamente ignorato e ieri ha presentato la manifestazione senza degnare neanche di una parola né lo storico Valeriani, né tantomeno il marchio e l’Associazione. Inevitabile, scontata e opportuna la reazione dell’Associazione che, a firma del Presidente Rossella Perletta, ieri ha iniziato la sua battaglia su facebook ricordando che ‘a nessuno, nemmeno al Comune di Pescara, è consentito l’uso improprio della dicitura Coppa Acerbo, in quanto marchio registrato’ e ha invitato a eliminare da proclami e manifesti tale termine, ‘pena la denuncia’. L’Associazione ha poi ricordato che tale circostanza era ben nota a tutti, ‘in particolar modo al presidente del Consiglio comunale signor Blasioli’. E dopo la diffida, l’Associazione ha già annunciato la lettera di un proprio legale a propria tutela. Sicuramente l’ennesima figuraccia per la giunta Alessandrini – ha sottolineato Foschi – che non ha saputo dimostrare rispetto nemmeno nei confronti di un’Associazione storica il cui nome è sempre stato legato a doppio filo con la stessa Coppa Acerbo che, per colpa dell’incompetenza di un esecutivo allo sbando, non rinascerà sotto una buona stella”.